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Primo Valico, ecco l’alternativa alla Tav Genova: il progetto

Poco meno di 20 chilometri di tunnel alla base della catena dei Giovi per ridisegnare il Primo Valico – aperto nel 1852 per collegare Pontedecimo e Rigoroso (Arquata Scrivia) – evitando la ripida salita di Busalla, che raggiunge anche il 35‰ di pendenza. L’alternativa al tanto contestato Terzo Valico ha finalmente un volto, una proposta concreta. L’idea giunge dall’architetto Paolo Rigamonti, che si è ispirato alla filosofia svizzera di abbassamento dei trafori storici, “spostandoli” alla base delle asperità montuose, per diminuire la pendenza delle vie infrastrutturali. Un concetto che è stato fatto proprio anche dai rappresentati della Lista Doria, che hanno seminato un po’ di sconcerto in Consiglio comunale per essere andati almeno apparentemente contro le intenzioni del proprio sindaco, per il momento determinato a proseguire l’iter del Terzo Valico.

Alla scoperta del Primo Valico: di che cosa si tratta?

La proposta di Rigamonti e Lista Doria è molto semplice e punta al potenziamento dell’utilizzo di una linea già esistente e attualmente poco sfruttata a causa della sua tortuosità e della pendenza, che la rendono appetibile per i passeggeri solo nel tratto Pontedecimo-Busalla, mentre il percorso Rigoroso-Busalla è ottimizzato per le merci. Tutti ostacoli che, a detta dell’architetto, possono essere sormontati con interventi di gran lunga più semplici, economici e meno invasivi rispetto all’Alta Velocità Genova – Tortona – Milano. «Con un traforo lungo circa un terzo di tutte le gallerie previste per il Terzo Valico – spiega l’architetto – il Primo Valico potrebbe diventare una linea di ottima qualità, pur non potendosi definire linea veloce». Il percorso del tratto di montagna Pontedecimo – Rigoroso è di 35 km, a fronte di una distanza in linea d’aria di soli 18,5 km. Il dislivello tra i due punti estremi è di 170 m, con una pendenza media del 9,2‰ (contro il 12,5‰ del Terzo Valico), che lo rendono il passaggio appenninico più breve in assoluto. >> continua a leggere>>

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Delibera partecipate. Pignone (Lista Doria): “Nulla ancora è deciso”

Genova. Non è piaciuto alle forze politiche interne alla maggioranza il “metodo” con cui la giunta ha ripresentato la delibera sulle società partecipate di Tursi, vale a dire convocando una conferenza stampa per illustrare il nuovo testo senza prima dare in mano la delibera ai consiglieri.

Ma non sembra piacere troppo neppure il merito. Gian Pastorino di Sel, che proprio sulla prima versione della delibera presentata prima dell’estate aveva minacciato di uscire dalla maggioranza e dal partito, ha già annunciato battaglia. Lo stesso vale per il capogruppo della Fds Antonio Bruno. Ma anche i consiglieri della lista Doria sono più che perplessi. “Per noi questa delibera di indirizzo, deve essere l’inizio di un percorso, non la sua fine” dice il capogruppo dei doriani Enrico Pignone.

Ma è davvero così? “Noi avevamo chiesto che venisse avviato un percorso di partecipazione che coinvolgesse tutti i portatori di interesse, cioè anche comitati, associazioni e cittadini, mentre si è scelto di audire unicamente i sindacati, e questo non va bene”.

La conferenza stampa indetta dal vicesindaco Stefano Bernini e dall’assessore al Bilancio Franco Miceli ha lasciato un po’ tutti sbalorditi: “Il metodo non ci è piaciuto” sottolinea Pignone.

E nemmeno sono piaciute certe asserzioni a sostegno della privatizzazione, come unico metodo per salvare le aziende. “Non va neppure bene che ora l’in house sia visto come il nemico assoluto da sconfiggere, perché se da un lato può avere dei limiti, dall’altro l’essere un’azienda in house deve essere vista come un’opportunità”.

Un’opportunità e soprattutto una garanzia: “Certo, perché se Amiu e Aster escono dall’in house e questo viene considerato meraviglioso perché in questo modo possono andare a gara su tutto il territorio nazionale, ciò significa anche che sui servizi alla città si faranno le gare e a questo punto potremmo trovarci con Amiu che va a fare lavori in Piemonte e che a fare l’asfalto del Comune arrivino spagnoli o francesi. E i servizi alla città verrebbero messi a rischio”.

I nodi cominceranno a venire al pettine domani pomeriggio, quando Doria (che alla conferenza stampa non era presente), convocherà la maggioranza.

Katia Bonchi

>>fonte>>Delibera partecipate, domani via al confronto in maggioranza. Pignone (Lista Doria): “Nulla ancora è deciso” | Genova24.it.

La via Maestra – Comunicato Stampa Lista Doria

lista per comun

Comunicato

A seguito della manifestazione nazionale di Roma “la Via Maestra“, la Lista Doria vuole continuare a condividere, con chi ha partecipato o aderito alla realizzazione di questo momento, l’impegno ad avviare un processo permanente di applicazione della Costituzione. 

Con l’intento di andare oltre la giornata di Sabato, l’impegno di tutti  è quello di nutrire un percorso costruttivo affinché la nostra Costituzione non venga solo difesa ma soprattutto attuata, che la Carta non sia intesa solo come una dichiarazione di intenti da conservare, ma sia lo strumento per rigenerare la democrazia  e rivendicare diritti non riconosciuti o negati. 

Ringraziamo tutti coloro con cui abbiamo condiviso questo “inizio”: chi ha aderito all’appello e chi ha partecipato con noi alla manifestazione di piazza e quindi al lungo viaggio in pullman con le sue numerose soste. 

La Lista Doria

 

“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, oh giovani, col pensiero perchè lì è nata la nostra Costituzione.” (P. Calamandrei, 1955)

Politica – Privatizzazione, centrosinistra spaccato Lista Doria: «Vendere è un errore»

«Una parte del centrosinistra crede che privatizzare le aziende del Comune di Genova sia l’unica soluzione praticabile. Noi non la pensiamo così. Piuttosto la sinistra deve iniziare a ragionare su un modello economico differente rispetto al passato. La rovina delle società pubbliche non deriva dalla proprietà delle azioni, bensì dall’errore di considerare le risorse infinite. Cambiare testa, non assetto. Perché l’altra strada, quella di vendere, porterebbe al rischio di perdere l’essenza stessa del servizio pubblico. Dell’obiettivo vero. Che non sono affatto i conti, bensì l’elaborazione di una valida risposta alle esigenze reali dei genovesi».

Enrico Pignone, capogruppo della Lista Doria a Palazzo Tursi, così risponde all’intervista pubblicata dal Secolo XIX venerdì scorso al segretario provinciale del Pd Giovanni Lunardon, che invoca un cambio di passo e mentalità della sinistra «chiamata ad abbandonare il crinale ideologico e a ragionare sulla necessità di trovare una soluzione in tempi in cui non è possibile sperare in un rifinanziamento dei fondi statali».

>> leggi l’articolo completo>>Politica – Privatizzazione, centrosinistra spaccato Lista Doria: «Vendere è un errore» | Liguria | Genova | Il SecoloXIX.

Genova: si torna alla politica

Si è conclusa una delle settimane più critiche del Consiglio Comunale a guida Marco Doria.

Approvato nella notte il bilancio , si trasforma in realtà il contributo del comune nei confronti di AMT, scongiurando quindi l’unica alternativa che c’era, ossia il portare i libri contabili in tribunale sancendo di fatto il fallimento dell’azienda.

Altra realtà, l’utilizzo dei finanziamenti per lo scolmatore del Fereggiano , che sarebbero tornati indietro nell’ipotesi di esercizio provvisorio da parte del Comune di Genova.

Se è bene ciò che finisce bene, è giusto però comprendere perché in questa settimana la maggioranza è stata vicina al baratro.

>>leggi tutto >> a sinistra: Genova: si torna alla politica.

Accordo raggiunto a Tursi: la delibera sulle partecipate slitta al 10 settembre

Dopo 5 giorni di accesi contrasti, sia tra le forze di maggioranza, sia con i lavoratori, la delibera sulla possibile privatizzazione delle società partecipate del Comune di Genova slitta al 10 settembre. La decisione è stata presa nel primo pomeriggio, al termine di una lunga riunione tra i rappresentanti della maggioranza e il sindaco Doria. Ieri sera la delibera tanto contestata, a seguito della quale il centrosinistra ha rischiato di spaccarsi più volte, era stata corretta: nessun imperativo di cessione di quote, ma “la valutazione della possibile privatizzazione”. “Un alleggerimento delle parole – spiega a Tgn un esponente di maggioranza – che è stato deciso per venire incontro alle richieste di Sel e Lista Doria”…..

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Ostruzionismo, proteste e maggioranza in crisi: domani le partecipate a Tursi, a rischio rinvio

Genova. Non sarà il bilancio “lacrime e sangue”, ma la contestatissima delibera sulle partecipate a mettere la giunta Doria, e la sua maggioranza, sulla graticola. Il consiglio ha tempo dalle 9.30 alla mezzanotte di domani per votare il documento, che seppur con alcune modifiche approntate dalla Lista Doria, prevede un percorso di parziale privatizzazione per le municipalizzate genovesi.

Una delibera che in molti vorrebbero rimandare a settembre, su cui incombono già 219 ordini del giorno e 55 emendamenti, ovvero l’ostruzionismo promesso dall’opposizione, le proteste dei lavoratori tenuti fuori da Palazzo Tursi per la prima volta blindato, e ultimo ma non d’importanza, la crepa sempre più evidente che percorre i banchi di maggioranza. Con un Pd isolato che vuole l’approvazione della delibera hic et nunc, il capogruppo di Sel pronto a saltare nel Gruppo Misto e ad abbandonare la maggioranza. La crisi di nervi è assicurata, complice la stanchezza di una maratona al rush cruciale.

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Quarto, un anno dopo

Volendo approfondire le tematiche legate all’ex ospedale psichiatrico di Quarto e della vicenda che lo ha tenuto alla ribalta del dibattito politico e culturale della città, in quest’ultimo anno, riporto questo comunicato di Amedeo Gagliardi del “coordinamento per Quarto”
Loris

Se insegui ossessivamente solo i princípi, governeranno sempre i soliti “prìncipi”. 

ex op quartoScriviamo queste poche righe perché crediamo sia necessario restituire alla vicenda dell’ex OP di Quarto una corretta informazione di come sono andati i fatti nel corso di quest’ultimo anno, grazie anche ad un gruppo di cittadini ed Associazioni (1500 adesioni, Coordinamento per Quarto), che ha creduto, lottato, riunendosi tutti i lunedí a partire dal 5 giugno 2012, chiedendo alle Istituzioni un modo per recuperare una situazione che l’anno scorso, di questi tempi, sembrava irrecuperabile.

Andiamo con ordine: dove eravamo l’anno scorso di questi tempi:

Tutta l’area del complesso novecentesco con annesso il parco e i diversi accessi, venduti a Fintecna nel 2008, ancora oggi in completo abbandono.

Tutta l’area del Padiglione ottocentesco venduta ad ARTE per sanare buchi di bilancio per 27 milioni di euro circa, (novembre 2011). Continua a leggere →

Genova, è scontro e rottura in Comune

Tra privatizzazione delle società partecipate e difesa dei “beni comuni”

palazzo-tursi-aula-angolo-destro-D6Una  cosa è stata chiara fin dal momento dell’elezione del Sindaco Doria: il PD non era in grado di concepire che i rapporti di forza all’ interno della maggioranza di centro-sinistra erano mutati rispetto alle amministrazioni precedenti dove, gli altri membri della maggioranza erano più simili ai soprammobili di casa, spolverati all’ occorrenza ma non determinanti per le scelte strategiche della città.

Non è neanche un mistero che i “poteri forti” della città abbiano trovato una sinergia col PD entrambi accomunati dall’ esigenza di conservare nei rispettivi ambiti il controllo politico, sociale ed economico della città stessa. Continua a leggere →